Piediluco è un pittoresco centro il cui nome significa “ai piedi del bosco sacro”. Con un assetto rimasto quello del medioevo, con le sue basse casette colorate, è in realtà dislocato nello stretto lembo di terra che corre tra il lago ed il monte. Il lago, incassato tra rilievi boscosi, ha l’aspetto di uno specchio d’acqua alpino.
Il paese è dominato dai resti della Rocca risalente al XI secolo, ormai in parte in rovina, rimane pur sempre superba ed imponente.
Si è ipotizzato che nel periodo della sua massima estensione il lago Velino abbia ricoperto la quasi totalità della piana reatina, spingendosi sino al ciglione delle Marmore. Per bonificare la piana, resa acquitrinosa e malsana dalle frequenti inondazioni, nel 271 a.C. il console romano Curio Dentato fece scavare nella roccia un canale a cielo aperto (lungo circa 2 chilometri) che, partendo dal braccio occidentale, portava le acque fino al ciglione di Marmore, da dove ancora oggi precipitano nel sottostante fiume Nera. Nacque così la Cascata delle Marmore, la più alta d’Europa con i suoi 165 metri di altezza. Il prosciugamento del ‘Lacus Velinus’, grazie alla costruzione artificiale Cascata delle Marmore, ha modificato l’intero ecosistema della zona.
Piediluco è un piccolo borgo di origine medievale che si affaccia sul lago omonimo.
Scavi archeologici nella zona hanno permesso di ritrovare resti di insediamenti risalenti alla tarda Età del Bronzo. In seguito venne conquistata dai Sabini e, a partire dalla metà del III secolo a.C., passò ai romani. In un documento del 1028 si citano il Castello de Luco (sulla sommità del monte della Rocca, dal latino lucus, bosco sacro) e la curtem de Postro (in riva al lago), come un possedimento di tale Bernardo D’Arrone, feudatario del luogo, che lo concede ai monaci dell’abbazia di Farfa. La Rocca era caratterizzata da un mastio con torre quadrangolare, di cui ora rimangono solo i resti. In basso sorgeva un piccolo villaggio, nella zona chiamata il Colle.
Nel 1208, san Francesco passò a Piediluco. Nel 1244 Federico II concesse quei luoghi ai Brancaleoni, che fortificarono il castello. Le successive vicende storiche videro diverse famiglie a capo del paese sotto la protezione dei vari pontefici. Tra il settecento e la fine del ‘900 Piediluco ottenne un grande balzo di notorietà grazie al fatto di essere spesso inserito nel Grand Tour assieme alla visita alle cascate delle Marmore. Famoso il dipinto di Corot. Negli anni ’60 Piediluco ha vissuto un periodo di splendore ospitando numerosi divi del cinema tra cui Brigitte Bardot immortalata dal fotografo ternano Valentini sulle rive del lago.
Cosa fare a Piediluco
Pesca sportiva
Carpa, tinca, anguilla, scardola, luccio reale, alborella, coregone, trota iridea, trota fario, persico sole, persico reale, cavedano. Gli appassionati di pesca sportiva, a Piediluco, hanno solo l’imbarazzo della scelta. Basta decidere cosa pescare e individuare la tecnica più consona, anche in base al periodo dell’anno, e il divertimento è assicurato. Il tutto in un suggestivo scenario naturalistico che fa di questo lago uno dei più belli dell’Italia centrale.
Gite in battello
Se si amano i bei paesaggi lacustri e la scoperta di piccole insenature la cui esistenza, da riva, appare del tutto insospettabile, mentre tra i fitti canneti del lago i bagliori solari vengono riflessi dalle increspature della superficie acquea, quello che fa per voi è il giro del lago in battello. Un’occasione unica per scoprire questo splendido lago da un punto di vista privilegiato, accompagnati da guide locali; esperti conoscitori dei segreti del lago come nessun altro, al vostro servizio.
Canottaggio
Se la Federazione Italiana Canottaggio ha scelto proprio il lago di Piediluco come sede del Centro Remiero Nazionale il motivo è da ricercarsi nella particolare densità dell’acqua del lago, ideale per il canottaggio. Qui alloggia la nazionale olimpica di canottaggio, che a Piediluco si allena e organizza meeting internazionali.
Trekking e mountain bike
Dagli amanti degli scorci mozzafiato a chi predilige i trekking storici, dagli instancabili del trekking a chi ama passeggiate in bici, il lago di Piediluco ha in ogni caso la risposta a quello che state cercando. Le rovine della rocca albornoziana che troneggia sul lago, un tempo dimora del Signore Blasco da Belviso, è meta obbligata di ogni escursione, a piedi o in biciletta, per chi vuole unire il fascino della storia a un meraviglioso panorama da cartolina. Ma anche i romantici camminatori hanno il loro rituale obbligato alla montagna dell’Eco dove, dopo una visita alla basilica di San Valentino, possono gridare il nome dell’amata/o e ascoltarlo risuonare.
Cicloturismo
Piediluco è punto di partenza e di arrivo di numerosi percorsi di MTB, dai più semplici attorno al lago a quelli più difficili ma interessanti come la Greenway del Nera una anello completamente segnalato di 180 km. Per quanto riguarda la bici da corsa, Piediluco è il punto di partenza e di arrivo di tre anelli cicloturistici per tutte le gambe: il giro dei laghi, il giro dei santuari francescani e la scalata del Terminillo, ed è anche uno dei rando point del Grand Tour Rando, il percorso del brevetto cicloturistico permanente dell’Umbria che, con i suoi 320 km, collega tutti i punti di maggiore interesse del territorio. È un percorso turistico segnalato destinato alla mobilità dolce, su strade secondarie con poco traffico. Percorrendolo con qualsiasi mezzo, in modalità lenta, è possibile raggiungere i maggiori punti di interesse del territorio e apprezzare il paesaggio dai migliori punti di vista. In autunno, il primo weekend di settembre, si svolge la randonnée cicloturistica.
Nuoto
Chi, soprattutto d’estate, non riesce ad avvicinarsi a uno specchio d’acqua senza tuffarvisi immediatamente, può stare tranquillo: il lago di Piediluco è balneabile, e se il colore delle acque, nei periodi più caldi, assumerà tonalità rossastre non abbiate paura; è un fenomeno naturalissimo dovuto alla enorme prolificazione di alghe e piante acquatiche nelle acque del lago.